La miglior lezione sul campo è la sconfitta: impara a perdere e diventerai migliore.
La gestione della frustrazione del dopo partita è uno degli aspetti che più andrebbero affrontati dal giocatore ed ognuno risponde a proprio modo di fronte ad un insuccesso; perdere rischia di minare l’autostima, il senso del proprio valore, la spinta a motivarsi positivamente per gli incontri successivi.
In uno sport molto “mentale” come il tennis, per esempio, il lavoro che si può fare su se stessi in questo senso, diventa di primaria importanza e ad insegnarcelo sono spesso proprio i campioni di maggior talento, grandi sul terreno di gioco, piccoli di fronte ai loro insuccessi.
La Grafologia (lo studio della scrittura) in ambito tennistico può fornire un valido supporto per comprendere le attitudini caratteriali del giocatore e spingerlo a confrontarsi con le emozioni negative legate ad un rendimento insoddisfacente.
Un colpo sbagliato può avere degli effetti psicologici negativi, conoscere la capacità di non perdere la concentrazione dopo un errore è uno dei segreti per rimettersi in partita; resistenza e tenuta psicofisica sono quindi le parole d’ordine per non rendere vano il sacrificio di un duro lavoro di allenamento.
Sei più portato alla difesa o all’attacco?
Hai una risposta aggressiva ad ogni colpo o di attesa sull’errore dell’avversario?
Tutte queste risposte sono tracce lasciate sulla terra rossa, pallina dopo pallina e possono essere previste in anticipo sul foglio bianco: dalla scrittura si può tracciare una mappatura previsionale di come ci si comporterà in campo.
Una partita di tennis si gioca sempre su due territori: sul campo e nella testa.
Se questo articolo ti è piaciuto, seguimi sul blog …