Agrafie e tecniche rieducative

tecniche di rieducazione
le nostre abilità

L’agrafia è una problematica inerente l’esecuzione del gesto grafico che si riscontra in età adulta quando, pertanto, la scrittura è già stata precedentemente acquisita ed automatizzata.

L’agrafia può essere considerata una “disorganizzazione” di ordine neuropsicologico che provoca l’incapacità di eseguire in modo adeguato la comunicazione scritta e che inerisce disfunzioni motorie e/o a carico del linguaggio.

Possono accompagnare le difficoltà grafomotorie altre disfunzioni del sistema nervoso centrale quali l’afasia e l’aprassia.

Le aeree compromesse nei casi di agrafie motorie possono riguardare: la corteccia motoria primaria con conseguenze sull’esecuzione del gesto, la corteccia motoria secondaria deputata alla programmazione del gesto e le zone dei nuclei della base e del lobo prefrontale quali sedi del controllo dell’atto motorio.

La corteccia motoria primaria controlla l’esecuzione del movimento e le lesioni occorse in tale area causano alterazioni meccaniche riscontrabili nell’ipertono a carattere spastico dell’arto superiore dominante.

Le lesioni a carico della corteccia motoria secondaria causano effetti più complessi che danno vita a sensibili alterazioni della scrittura sia in termini di dimensioni che di organizzazione spaziale.

La compromissione del controllo motorio è conseguenza di un disordine dei nuclei della base e l’alterazione della loro funzionalità può confluire in due diverse categorie di manifestazioni disfunzionali: l’ipocinesia (come nella malattia di Parkinson) in cui si presentano rigidità e rallentamenti e l’ipercinesia (aumento indebito di movimenti volontari e/o involontari) evidenti nel disturbo evolutivo dell’ADHD, nei tremori causati da diverse tipologie di lesioni neurologiche.

Di diversa natura dalle sopracitate agrafie motorie, sono le agrafie simboliche, distinguibili tra agrafie centrali e agrafie periferiche.

Le agrafie centrali coinvolgono le strutture semantiche, processanti la costruzione e rappresentazione grafemica astratta delle lettere da eseguire; danno origine a disordini ortografici, di comunicazione spontanea e del linguaggio.

Le agrafie periferiche nascono nelle aree cerebrali che ineriscono le competenze visuo-spaziali, indispensabili alla pianificazione e programmazione del gesto più che alla mera componente esecutiva.

Cenni sulle tecniche rieducative in una delle più frequenti conseguenze dell’agrafia da morbo di Parkinson: la malattia comporta sempre problematiche nell’esecuzione del gesto grafico che possono tradursi in variazioni (micrografie) delle dimensioni del calibro, difficoltà nel mantenere l’allineamento del rigo di base e tremori, sino ai casi più severi che rendono illeggibile la scrittura.

Gli esercizi proponibili mirano fondamentalmente al mantenimento della leggibilità attraverso l’allenamento della motricità fine (esercizi finalizzati alla fluidità e al ripristino delle dimensioni correttamente alternate).

Diverse e rigorosamente personalizzate sono le attività proponibili al paziente parkinsoniano, dalle tecniche di rilassamento preparatorie, alla scelta dello strumento (penne con particolari impugnature), dalla tipologia di supporto (tipologia di carta), all’allestimento della postazione di lavoro (sedia e tavolo).

Il tema del recupero delle abilità di scrittura riveste un ruolo di importanza rilevante nel trattamento del contenimento della malattia, in quanto il miglioramento della capacità di comunicare graficamente, aumenta il risanamento della fiducia in se stessi e nelle proprie risorse.

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