Sui muri di Padova coppie romantiche che si abbracciano, cuori e farfalle … immagini belle e positive che riscaldano con i loro messaggi costruttivi di cui “innamorarsi” con lo sguardo entusiasta per le vie della città.
E’ questo l’unico profondo spirito dell’arte urbana che ha l’obiettivo di cogliere l’attenzione dello spettatore in un momento inaspettato; questo è lo spirito artistico del popolare street artist italiano Kenny Random – al secolo Andrea Coppo – che ci regala un pò di speranza con le sue immagini delicate: sono tantissimi ormai i suoi disegni che decorano la città.
Ogni immagine dell’artista non è mai casuale, ognuna di esse racchiude un concetto meditato, spesso ispirato dai “gesti” immortali di Picasso e Magritte e si esprime attraverso un tratto personale estremamente distintivo: uomini con un cappello che testimoniano passaggi quotidiani.
“Chi ama non dorme” opera dall’inconfondibile sagoma nera, “L’ultimo bacio di Kenny Random” un dolcissimo bacio tra due amanti osservati da un uccellino e un gatto tra petali di rose trasportati dal vento; le sue opere sono ormai oggetto di una vera e propria “caccia al tesoro” da parte dei suoi innumerevoli estimatori.
Le opere di street art, se concepite nel rispetto dell’ambiente e dei supporti che le ospitano, non possono che sorprendere l’occhio ammirato del passante, emozionare ed entusiasmare; sono arte autentica, fantasie urbane, testimonianze di passaggi in movimento, in continuo dialogo tra artista e spettatore, sono un incontro intriso di magia.
Ma Kenny non è solo un writer che decori i muri della città, le sue opere intrise di luce e colore infatti, hanno trovato “casa” anche nella sala d’attesa del Day Hospital dell’Istituto Oncologico Veneto: i suoi sono pensieri di fiducia per un mondo portatore di aspettative felici, sono visioni fantastiche verso un futuro sognatore e poetico, che intendono regalare anche solo un attimo di pura languidezza ad animi troppo spesso in sofferenza.
Grazie per aver fatto visita su questo blog di arte, cultura, scrittura – Febbraio ’23