La storia della scrittura e la storia dell’arte viaggiano su un binario parallelo; da sempre l’uomo scrive, da sempre l’uomo crea arte, ma quando entra in gioco il tema della firma, si aprono due mondi veramente molto dissimili e lontani tra loro e noi oggi è della firma artistica che vogliamo trattare.
Perché molti capolavori della storia dell’arte non sono stati firmati e altri lo sono stati ma non dall’esecutore dell’opera? Quante tipologie di firma artistica si conoscono? Oggi ha veramente più valore la firma dell’opera stessa? Andy Warhol insegna …
Non basterebbero enormi biblioteche piene di volumi per trovare risposta a domande di questo genere ed è solo con estrema umiltà che si può tentare di affacciarsi al problema e fornire qualche spunto di riflessione da cui partite per addentrarsi nel complesso concetto di autografia introducendo però, un elemento oggi piuttosto significativo: un’opera d’arte ha valore se possiede certificati che ne rivendichino l’autenticità.
Voi viaggereste senza passaporto? No, perché non potreste attribuirvi identità, provenienza, età anagrafica e tutta una serie di dati indispensabili ad identificarvi e senza i quali non riuscireste a dare un valore (simbolicamente parlando) alla vostra persona.
A monte é necessario specificare che periziare e certificare sono due cose completamente differenti; la perizia utilizza particolari parametri valutativi per arrivare ad attribuire in modo (si presume) incontestabile la paternità di un’opera, soprattutto se di epoca antica, mentre un certificato è un documento di accompagnamento in cui sono contenuti più dati possibili riguardo l’opera stessa ed il suo autore, presumibilmente ancora in vita.
L’attestato di autenticità ha pertanto la funzione di assicurare la bontà dell’opera, di aumentarne il valore se inserito in archivi e cataloghi a cui spesso i collezionisti ed altri operatori del settore fanno riferimento in virtù di acquisti e passaggi di proprietà (le opere viaggiano molto e passano sovente attraverso di mani in mani)
Nello specifico, il c3g “Certificazione di Comprovata Coerenza Grafologica”, è un certificato su base firmologica redatto da professionisti formati in ambito peritale, grafologico ed artistico.
Tutti i Certificati c3g sono forniti di codice di sicurezza con bollino olografico le cui copie vengono archiviate in una banca dati al fine di escludere il rischio di alterazione o falsificazione a tutela del cliente e del mercato; il Comitato Tecnico Scientifico depositario dei Certificati presso gli archivi del museo DAMA Daphne Museum Art è l’organo preposto alla loro conservazione previa verifica sulla corretta procedura di compilazione da parte del Firmologo d’Arte.
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Gennaio 2025