In occasione del centenario della morte di Franz Kafka, Sotheby’s mette all’asta ad una cifra considerevole, una lettera che testimonia un intimo e sofferto momento dell’autore, ascrivibile ad un classico blocco dello scrittore.
Il testo della lettera è raccolto in una pagina datata 1920 ed apre un varco nella vita privata di uno dei più conosciuti ed amati letterati del XX secolo, padre di una scrittura visionaria, specchio di un’epoca segnata da profondi cambiamenti sociali, disorientata e vulnerabile.
Da un punto di vista squisitamente grafologico da quali segnali si potrebbe dedurre il momento critico vissuto dallo scrittore?
Una delle considerazioni più significative sulla grafia della lettera, si può fare sulle larghezze tra le parole, che denotano un senso di distanza, di isolamento, di distacco dalla realtà e che unitamente a parecchie cadute repentine dei tratti, suggeriscono una lettura abbastanza chiara.
Contemporaneamente, però, gli elementi fondamentali del ritmo grafico (eccitamento-impulso) che attivano il flusso dell’agonismo-antagonismo energetico, garantiscono in ottica previsionale, anche la capacità di ripresa e di superamento nella criticità.
Il tratto resta energico, intenso e vibratile; la natura dello scrittore è facilmente eccitabile e connotata da impulsività, denuncia facile sensibilità ai coinvolgimenti emotivi e passionali, rivela profonda irrequietezza d’animo, inquietudine e mancanza del giusto senso dell’attesa ed è stata probabilmente proprio l’eccessiva insofferenza a tradirlo di fronte al senso di impotenza provato nella fase penna bloccata …
Poco si conobbe all’epoca riguardo ai tormenti interiori da blocco, molto si può leggere oggi tra le righe di diari e lettere; sicuramente ipotizzabile è che anche la malattia favorì una fase discendente nella sua carriera … “quando le preoccupazioni sono penetrate in un certo strato dell’esistenza interiore, lo scrivere e il lamentarsi ovviamente cessano, anzi la mia resistenza non è stata troppo forte“.
Giugno 2024