Quando l’ironia fa rima con fantasia! Binomio inscindibile per l’artista Nina Childress americana di nascita, francese d’adozione, ex cantante punk; Nina intraprende la carriera di pittrice all’insegna di uno stile figurativo estremamente originale, particolarmente sensibile alle tendenze estetiche e molto colorate dai toni Pop.
Mix cromatici, street art, dipinti vagamente trash e tanta fotografia, il tutto interpretato con disincantata sfida nei confronti delle convenzioni e dei temi sul “genere”; l’artista esplora in modo anticonformista i temi della nudità, del voyeurismo, del rapporto fra modella ed artista, della sessualità e dell’invecchiamento.
“Se amo la pittura è per il suo potere di impatto immediato che può estendersi alla contemplazione”; avvicinarsi al ritratto per lei è quasi un gioco, i lavori sull’immagine di donne famose (Simone de Beauvoir, Romy Schneider, Sylvie Vartan) vengono interpretati con un umorismo a volte esageratamente accentuato; la scena, la posa e l’intera atmosfera appaiono provocatoriamente rimaneggiati, i volti dei soggetti volutamente esasperati, creando espressioni tra il volgare e l’instupidito …
La sua tecnica è piuttosto variegata e le sue opere molto diverse tra loro, ma sempre all’insegna di uno sguardo “sopra le righe” verso il corpo che, rivisitato, ne diventa una brutta copia, una “versione “bad”, caricaturale e lontana dall’estetica originale.
Nina definisce il suo stile pittorico “concettuale ed idiota”, ispirato più dal semplice piacere di dipingere che da un reale “progetto di fondo”, ma in realtà la sua copiosa produzione, che spazia dall’astrazione all’iperrealismo, sembrerebbe tutt’altro che improvvisata; l’artista si concentra sull’effetto seduttivo di cui sono intrise le sue opere, riuscendo a mixare in modo suggestivo umorismo, estetica e “cattivo gusto”, veicolando così sullo spettatore effetti dal sicuro impatto.
Silvana Piatti esperta in discipline grafologiche, arte e scrittura