L’istintualità è la caratteristica comportamentale derivante da impulsi psichici che partecipa alla realizzazione di azioni e progetti non sempre mediati sufficientemente dalla ragione.
L’osservazione della scrittura offre una valida lettura della tendenza istintuale nello studio della personalità dell’individuo e si avvale di valutazioni che ineriscono, prevalentemente, lo slancio direzionale del gesto grafico.
Chi ha seguito i precedenti articoli sul blog avrà già acquisito qualche nozione sulla valenza dell’occupazione dello spazio, dei quattro vettori (alto, basso, sx, dx) e delle tre zone grafiche concetti che entrano strettamente in relazione con l’argomento di oggi e che vengono ripresi in questo caso perché indicatori importanti della tendenza a muoversi in modo più o meno legato alla carica istintuale.
La simbologia delle tre zone grafiche in uno scritto – centrale, superiore, inferiore – ci fornisce informazioni su come il soggetto tenda ad occupare lo spazio e quindi ad interessarsi maggiormente di sé e del mondo concreto del visibile (zona centrale) piuttosto che ad estendersi verso l’alto (il mondo dello spirito) o verso il basso (il mondo istintuale).
Soffermiamoci oggi sugli allunghi inferiori – lo spazio occupato da tutte le lettere che prevedano “filetti” a scendere rispetto al corpo mediano della scrittura, per intenderci – e la loro espressione: il richiamo al radicamento istintuale rappresenta non solo una necessità ma anche una propensione a restare collegato con il mondo del reale, del concreto e della materia.
Il “basso” è una “dimensione” che rimanda a tutto ciò che proviene dall’inconscio, da forze sconosciute e profonde; poniamo l’attenzione per un momento a come l’uomo, da sempre, abbia rappresentato attraverso le immagini forme di simbologia sacra come alla base delle principali filosofie, religioni e scienze meditative: il disegno grafico è una frequenza in continuo movimento nel rispetto di misure e proporzioni.
Uno tra i più conosciuti simboli sacri è l’albero della vita che molto bene ci aiuta a comprendere la distinzione tra le nostre tre zone “ideali“: l’albero possiede un tronco, i rami con le foglie e le radici; è la rappresentazione diretta dell’uomo!
Le radici sono intrecci profondi e nascosti da cui si espandono le energie che li collegano a tronco e foglie in un fluire di energia sommersa ed invisibile – l’inconscio – e l’uomo è come l’albero, figlio del cielo quando è pensatore, figlio della terra quando è produttore; la chiave di lettura è il punto di intersezione tra tutto ciò che è in basso e tutto ciò che è in alto.
Tornando al piano interpretativo dei nostri allunghi inferiori (lettere f, g, p, q, j, y) possiamo attribuire alla loro rappresentazione grafica un significato che ci racconta molto sugli impulsi e la loro intensità, sulla vita psichica, sulla vita emotiva ed i suoi contenuti, sulla sessualità e le sue modalità espressive.
Ovviamente non è solo l’estensione degli allunghi a qualificarne il significato, ma tutte le loro caratteristiche in associazione; non è mai superfluo ribadire che ogni “segno” non assume significato a titolo definitivo se estrapolato dall’intero contesto, solo con una valutazione sistemica si potranno trarre informazioni atte a delineare la personalità dello scrivente.
Grazie per aver fatto visita sul blog – Gennaio ‘23