La paziente silenziosa
Come ormai facevo da anni, cercai di trascrivere a memoria il contenuto della seduta. Per uno psicologo, la capacità di riportare con precisione quanto detto nei cinquanta minuti di terapia è di fondamentale importanza. Altrimenti si rischia di perdere l’istantaneità delle emozioni e di dimenticarsi dei dettagli. Mi sedetti alla scrivania e scrissi il più velocemente possibile tutto ciò che era emerso. Una volta finito, presi le pagine dei miei appunti e uscii dallo studio. Theo
Un romanzo dal meccanismo perfetto, il racconto di un gioco pericoloso e manipolatorio di uno psicoterapeuta criminologo, della sua paziente detenuta in ospedale psichiatrico e del diario di lei, il cui contenuto diviene chiave di lettura indispensabile a svelare tutti i risvolti di un crimine efferato, di una storia che si snoda tra colpi di scena sconcertanti.
Alicia non parla dalla sera dell’omicidio ma i suoi scritti sono una narrazione nella narrazione …
Protese una mano tremante verso di me. Stringeva qualcosa: un piccolo taccuino rilegato in cuoio. Era un diario scritto a mano. A giudicare dalla calligrafia era stato scritto in uno stato mentale confuso, soprattutto le ultime pagine, dove la scrittura si leggeva a malapena. Frecce che collegavano paragrafi scritti in ogni angolo della pagina, ghirigori e disegni che occupavano fogli interi, fiori che si trasformavano in rampicanti e che coprivano le parole rendendole praticamente indecifrabili. Theo
Quando si tiene un diario si esagera tutto, si sta in agguato, si forza continuamente la verità. – Jean-Paul Sartre.
17 agosto: ho iniziato a nascondere questo diario. Nella camera degli ospiti c’è un’asse sconnessa nel pavimento. Lo tengo lì, nascosto nello spazio tra le assi del parquet. Perché? Sto iniziando ad essere troppo onesta in queste pagine. Lasciarlo incustodito non è sicuro. Grazie a Dio ho questo diario in cui scrivere. Mi mantiene sana di mente. Non c’è nessun altro che possa farlo. Alicia
Chiusi il diario e lo posai sulla scrivania. Perché il diario terminava in quel modo così brusco? C’era un altro taccuino che non mi aveva dato? E perché mi aveva fatto leggere il suo diario? Mi stava di certo comunicando qualcosa. Qualcosa di un’intimità sconvolgente. Era un atto di fede, un modo per dimostrarmi quanto si fidasse di me o qualcosa di più inquietante? Theo
23 febbraio: sono sola. Sto scrivendo queste parole il più in fretta possibile. Non ho molto tempo, devo approfittare delle forze che ho. Alicia
Mi chiesi come avesse fatto Alicia a tenere segreto il suo diario così a lungo … sono uno psicologo, Alicia aveva bisogno di aiuto e io ero l’unico che poteva aiutarla … avevo frugato ovunque, avevo guardato e vagliato tutti i suoi oggetti personali e il diario non c’era … dov’era? senza quel diario non avevo prove a sufficienza, dovevo trovarlo. Theo
L’ispettore ha accarezzato la copertina nera sgualcita, l’ha aperto e ha sfogliato le pagine, molto interessante … le frecce, la confusione … erano annotazioni che non avevo mai letto, erano le prove che stavo cercando ed erano nelle mani sbagliate. Avrei voluto strappargli il diario dalle mani e fare a pezzi quelle pagine. Theo
Il fatto è che questo diario proietta una luce diversa sulle cose. “La paziente silenziosa” suspense, psicoanalisi e scrittura di Alex Michaelides.
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