Georgia O’Keeffe, l’icona ribelle del Modernismo americano, nata nel 1887 a Santa Fe, fu un’artista longeva e controcorrente, che accrebbe la propria fama anche grazie al temperamento audace e determinato, per le scelte di vita estreme che, alimentate dall’esigenza di eterna ricerca di sé, la portarono a rifugiarsi tra gli spettacolari paesaggi desertici del Nuovo Messico.
Complessa ed affascinante, Georgia O’Keeffe, diviene oggi la protagonista di una Grafich Novel a fumetti firmata Luca de Santis e Sara Coleoni; commissionato dal Centre Pompidou a Parigi, un “lavoro” ricco, articolato tra l’esposizione di opere dell’artista e le originali vignette disegnate per raccontarne la vita straordinaria, coglie con sottile arguzia, le sfaccettature di questo personaggio, autentico nella vita privata, particolarmente sensibile al fenomeno delle Avanguardie nel panorama artistico degli anni Venti.
Un percorso il suo, che si snodò tra la pittura ed una travagliata relazione d’amore con il marito Alfred Stieglitz, fotografo di successo che la scelse come musa e ne “descrisse” la personalità eccentrica, anticonformista, che incarnò la figura della donna femminista ed emancipata in un periodo storico avverso a riconoscere i talenti femminili.
Georgia rivendicò il diritto delle donne ad accedere a ruoli da protagonista, si batté per l’autodeterminazione, per la conquista paritaria tra i sessi nel difficile mondo dell’arte; famosi i suoi dipinti di fiori, dagli evocativi significati simbolici, pregni anche di riferimenti di tipo erotico, temerari e spregiudicati per quegli anni.
Natura, intimità e provocazione sono i temi contenuti nella “fiorente” produzione artistica criticata aspramente da una società insensibile a tali richiami; una corrente nuova, la hard edge, che si avvalse di una tecnica pittorica che esaltava suggestive forme geometriche dai colori vivaci e raffiguranti, seppur non esplicitamente, parti di organi sessuali femminili.
Copiosa fu la corrispondenza epistolare della O’Keeffe con il marito; la sua grafia presenta “segni” che esprimono inequivocabile assertività, caparbietà e forte reattività: tratti particolarmente rigidi, angolosi, scarsa fluidità, pressione marcata, irregolarità nelle dimensioni delle lettere iperlegate tra loro ed amplificazioni con convolvoli, rimandano ad un temperamento intenso, passionale, caldo ed espressivo, ma piuttosto lontano dai canoni convenzionalmente legati al femminile.
Stile pittorico e stile grafico ancora una volta si “parlano”, dando vita ad un dialogo affascinante ed efficace, in perfetta aderenza con le visioni rivoluzionarie della donna ed dell’artista che riuscì ad influenzare i tormentati anni del primo dopoguerra, e che appare oggi ai nostri occhi, come “scandalosa” interprete di un geniale pensiero avvenieristico.
Se questo articolo ti è piaciuto, continua a seguire il blog … Febbraio ’22