Le tappe nello sviluppo della grafomotricità nel bambino
Hai già letto l’articolo precedente sulle implicazioni disfunzionali della scrittura? questo è il suo proseguimento
La motilità costituisce la base fondamentale affinché si sviluppino le principali funzioni psichiche; sviluppo motorio e sviluppo cognitivo concorrono al raggiungimento dell’acquisizione degli strumenti base nei processi di apprendimento della scrittura.
Le tre fasi di sviluppo nel bambino
Fase di sviluppo dei movimenti riflessi di base: vita fetale.
Fase di sviluppo della motricità di grande settore: 0/2-3 anni, acquisizione dell’equilibrio dinamico.
Fase di sviluppo della motricità fine: acquisizione dell’equilibrio dinamico, della coordinazione motoria generale e fine della mano.
Le tappe nello sviluppo della grofomotricità
Traccia grafica: tra il primo anno di età e fin verso i 20 mesi, il bambino scopre la traccia grafica, prima inconsapevolmente e poi lasciandola volontariamente utilizzando materiali e superfici vari.
Scarabocchio: intorno ai 2 anni e mezzo riesce, grazie all’acquisizione del controllo del gesto, a tracciare scarabocchi, linee orizzontali, ondulate, con carattere progressivo e che hanno come intento l’imitazione della scrittura dell’adulto.
Riproduzione delle forme: intorno ai 3 anni, il piacere di tracciare perde il gusto fine a se stesso e diventa intenzionale, finalizzato a rappresentare sensazioni interiori; iniziano i primi tentativi di chiudere le forme aperte.
Disegno: fra i 3 e i 4 anni, il bambino tenta la rappresentazione attraverso il disegno della figura umana, aggiungendo progressivamente elementi solitamente partendo da occhi, poi naso, poi bocca.
Stadio pittorico: intorno ai 4 anni, il disegno diventa figurativo e le prime lettere che tenta di riprodurre, hanno ancora valenza di disegno riproduttivo.
Stadi successivi: a partire da circa 5 anni, la figura umana viene rappresentata in modo sempre più riconoscibile e dettagliata; verso i 6 anni, le lettere maiuscole vengono facilmente riprodotte anche se spesso non correttamente orientate; fin verso gli 8 anni manca il senso delle proporzioni, che assumono carattere prevalentemente affettivo.
L’acquisizione della consapevolezza del proprio schema corporeo è l’abilità di base che orienta il bambino dapprima nello spazio circostante e successivamente nello spazio su cui dovrà integrare le diverse zone della scrittura: l’atto scrittorio si colloca in una dimensione spazio-temporale ed il corpo rappresenta il punto di riferimento per l’orientamento e la strutturazione spaziale.
Da 0 a 3 anni la percezione del corpo avviene attraverso i canali affettivi, attraverso l’esperienza sensoriale ed emozionale dello scambio esplorativo tra il proprio corpo e quello della madre; alla fine di tale fase, avviene il processo di differenziazione tra sé e l’altro; in questa fase il corpo assurge alla funzione di strumento esplorativo dell’ambiente, che viene percepito come un tutt’uno con la propria fisicità.
Da 4 a 6 anni, lo schema corporeo esce dalla fase di non coscienza per passare a quella di coscienza integrata all’ambiente; il bambino perde la percezione egocentrica ed assoluta del proprio corpo e conquista quella corretta contenente forme e dimensioni spazio-temporali; è in questa fase che il bambino prende coscienza delle singole parti del proprio corpo e che si definisce la dominanza laterale che permette una più funzionale organizzazione dello e nello spazio.
Da 7 a 12/14 anni, l’attività motoria è caratterizzata dalla sequenza immaginativo-esecutiva e l’azione diviene frutto di un atto cognitivamente progettato; è in questa fase che si perfeziona la motricità fine e coordinata e la rappresentazione mentale trova traduzione sul piano grafico e verbale.
Ogni forma di linguaggio scritto e/o parlato prevede la capacità di strutturazione spazio-temporale; è necessaria l’integrazione di tutte le percezioni sensoriali perché si possano affinare le competenze atte alla comunicazione.
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