La firma è una biografia in nuce e l’atto di firmare si deve intendere come processo sia culturale, che sociale, che personale, contenente aspetti consci ed inconsci, regolati da meccanismi identificabili esclusivamente da esperti preparati ad avvalersi di un corretto approccio peritale attribuzionistico.
La Firmologia d’Arte rientra nello studio della Grafologia dell’Arte e si focalizza sul ruolo della firma artistica nell’opera, sulle modalità di utilizzo da parte dell’artista attraverso percezioni e rappresentazioni proprie e che si esprimono tra altezze cronologiche che spaziano da secoli lontanissimi nel tempo, sino ai giorni nostri.
Il concetto di autografia compare, sostanzialmente, in piena età moderna quando la firma artistica si discosta dall’idea associabile alle scuole e botteghe d’arte, trovando una dimensione autonoma ed autoriale; pur tuttavia, nei secoli e nell’avvicendarsi delle differenti correnti artistiche, culturali ed economico-sociali, venne più volte rimesso in discussione il valore identificativo della firma, rendendolo oggetto di continui approfondimenti da parte di storici ed epigrafisti, dedicati a dipanare l’annoso problema delle datazioni delle opere e delle conseguenti attribuzioni ad esecutore certo.
Quello della firma artistica resta pertanto argomento centrale nelle attribuzioni intellettuali visto anche il vastissimo panorama produttivo meritevole di essere considerato opera; non si tratta infatti di datare, attribuire, autenticare solamente opere pittoriche, ma di qualsiasi altra creazione ideativa (arti minori, sculture, opere architettoniche …)
Semplificando al massimo la parabola storico-temporale, potremmo postulare l’idea che, mentre nel Medioevo gli artisti poco risultavano interessati ad auto-attribuirsi una loro creazione, il Rinascimento pose la necessità di distinguere la produzione artigiana anonima e spesso figlia di più mani, da un operato bisognoso di essere salvaguardato e rivendicato auto-graficamente.
La firma assurge nel tempo la funzione di marcatore valoriale dell’opera in quanto garante della stessa ed assistiamo oggi, era dell’Arte Contemporanea, al paradosso per cui molto spesso la firma acquisisce un “peso” decisamente più rilevante rispetto all’opera stessa.
L’esperto in Firmologia d’Arte si muove tra stili, cronologie, origini geografiche e biografie, avvalendosi della precedente formazione in Grafologia scritturale; la scrupolosa metodologia d’indagine prevede rigidi protocolli di valutazione delle opere, consultazioni di cataloghi e archivi d’arte con la finalità di addivenire ad una corretta assegnazione, stimata in base ad adeguate percentuali probabilistiche.
Il Firmologo d’Arte è abilitato a redigere certificati di comprovata coerenza grafologica su opere antiche, moderne, contemporanee e sempre maggiormente richiesti dalla diagnostica artistica, da storici dell’Arte, collezionisti, gallerie e case d’asta, fondazioni, musei e semplici appassionati d’arte.